Tocca a noi tutti insieme – in vista delle amministrative a Milano

In vista delle elezioni amministrative che si svolgeranno in autunno in molti Comuni del territorio diocesano, il Coordinamento di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali della Diocesi di Milano ha sottoscritto il documento comune «Tocca a noi, tutti insieme», un titolo che volutamente ricalca quello dell’ultimo Discorso alla città pronunciato dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in occasione della festa di Sant’Ambrogio 2020.

IL COORDINAMENTO DI ASSOCIAZIONI, GRUPPI E MOVIMENTI

Nato dopo il Sinodo diocesano 47° (1993), il Coordinamento riunisce un ampio ventaglio di movimenti e associazioni ecclesiali: Acli, Agesci, Alleanza Cattolica, Azione Cattolica, Cellule per l’Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Cvx-Lms, Legio Mariae, Movimento Apostolico, Movimento dei Focolari, Nuovi Orizzonti, Ordine Secolare Francescano, Regnum Christi, Rete mondiale di preghiera del Papa, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito. Le diverse realtà sono rappresentate nel Coordinamento da uno o due laici e, in alcuni casi, dal proprio assistente ecclesiastico.

IL TESTO DEL COORDINAMENTO IN VISTA DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Nel testo il Coordinamento auspica anzitutto che il prossimo appuntamento con le urne sia l’occasione per realizzare, a partire dai Comuni coinvolti, «una comunità più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale», attraverso una «politica competente» che, al di là delle contrapposizioni («non è il tempo di pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate»), sia «capace di una visione lungimirante e non sottomessa alla tecnocrazia, agli interessi economici o alla mediaticità effimera». La lettera aperta si sofferma su quattro punti prioritari.

  1. Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile

«I soli sussidi non possono essere una risposta né esauriente né efficace» all’emergenza occupazionale, si legge nel documento. Per questa ragione «i servizi municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese e della cooperazione, con le agenzie per il lavoro e col volontariato sociale, sia per favorire l’accompagnamento della persona e l’incontro tra domanda e offerta, sia finanziando percorsi di riqualificazione professionale». Inoltre i Comuni «possono mettere a punto misure di incentivazione e de-burocratizzazione per attrarre investimenti produttivi sostenibili e imprese innovative». Nel tempo post pandemico andranno sperimentate, propongono i firmatari, «buone prassi di ecologia integrale che tengano insieme buona occupazione e cura della casa comune». In particolare, «il grande piano di investimenti Next Generation EU deve concretizzarsi nel nostro territorio in opere fortemente contrassegnate da uno sviluppo sostenibile in un’ottica di economia circolare».

  • Welfare di comunità, salute e accoglienza

«La dura lezione della pandemia è che non basta avere ospedali di eccellenza per assicurare salute a tutti i cittadini», sostiene il Coordinamento. Per questa ragione bisognerà «potenziare e incrementare i presidi medico-sanitari di territorio, favorendo anche i percorsi di assistenza e cura a domicilio. Ma più in generale «andranno favorite tutte quelle scelte coerenti con il principio» per il quale «la salute ha una pluralità di dimensioni: la cura di sé, la cura dell’altro, la cura della comunità, la cura dell’accoglienza di chi arriva da terre ferite da guerre, cambiamenti climatici e povertà, la cura dell’ambiente come naturale “contenitore” del benessere di tutti, fragili e non».

  • Educazione, cultura e famiglia

Secondo il Coordinamento «l’amministrazione comunale può sostenere la famiglia, nell’esercizio della libertà di educazione dei genitori, realizzando convenzioni con le scuole paritarie, abbattendo l’Imu, rimborsando il costo dei libri di testo della secondaria di primo grado». Inoltre è urgente uscire dall’inverno demografico mettendo in campo, sul modello di quanto sperimentato in altre grandi aree urbane europee, un mix di interventi come l’«aumento dei servizi per la famiglia per la conciliazione vita-lavoro»; il riconoscimento della «cura famigliare e il lavoro domestico come occupazione economicamente e socialmente rilevante»; l’introduzione di «un sistema di prestiti d’onore volti a favorire una maggiore autonomia dei giovani in termini abitativi e lavorativi»; «una seria programmazione dei flussi migratori». In tutto questo «le religioni (quella cristiana cattolica, ma anche le altre che nel tempo si sono aggiunte e abitano i nostri territori) possano svolgere le loro azioni non soltanto caritative e di sostegno, ma anche di educazione e di culto».

  • Politica e partecipazione

Il documento si conclude con un invito alla partecipazione perché «la politica siamo noi, e ciò si può più facilmente sperimentare nelle realtà locali, dove l’apporto di ciascuno, nel segno di una cittadinanza realmente partecipata, può giocare un ruolo fondamentale per il bene delle nostre comunità».

(dal portale della diocesi chiesadimilano.it)

Il commento del presidente diocesano di Azione Cattolica ambrosiana

I mesi trascorsi dall’inizio della pandemia «sono stati decisivi per decretare il fallimento dell’individualismo e riconoscere l’evidenza che “ci si può salvare solo insieme». Si è inoltre compreso che «non è più il tempo di pregiudizi ideologici o di soluzioni preconfezionate». Sono due passaggi decisivi del documento redatto dal Coordinamento Associazioni e Movimenti della diocesi di Milano in vista delle elezioni amministrative d’autunno, che vedranno coinvolti numerosi Comuni del territorio fra cui la città di Milano.

“Tocca a noi, tutti insieme” il titolo del documento, diffuso a fine giugno, che prende spunto dal Discorso alla città pronunciato per la ricorrenza di sant’Ambrogio 2020 dall’arcivescovo Mario Delpini.

L’intento delle 18 realtà laicali (dalle Acli all’Agesci, dall’Azione cattolica a Comunione e liberazione, da Sant’Egidio ai Focolari, da Nuovi orizzonti al Rinnovamento nello Spirito) che hanno lavorato a lungo al testo, con diverse sessioni di discussione e di ascolto di testimoni impegnati in politica, è di «proporre a tutti un contributo condiviso per la città e per l’impegno politico dei cittadini» in vista del voto locale. «Riteniamo fondamentale – vi si legge – rinnovare l’alleanza tra le diverse realtà, pubbliche e private, che animano e governano le comunità cittadine. È questo il momento in cui possiamo sperimentare, proprio a partire dai Comuni, una comunità politica più solidale e fraterna, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale di cui è ricco il nostro territorio».

Quattro i paragrafi in cui è articolata la riflessione, toccando ambiti di intervento delle realtà municipali: Lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile; Welfare di comunità, salute e accoglienza; Educazione, cultura e famiglia; Politica e partecipazione.

Il contributo – che mostra un sentire di fondo condiviso tra le diverse realtà laicali – è consegnato a chi si impegna in prima fila per l’amministrazione comunale. «A noi, associazioni, gruppi e movimenti cattolici, così come alle parrocchie e alla diocesi, spetta il compito – si specifica – di creare occasioni di formazione all’impegno sociale e politico, favorire le vocazioni alla “res publica” e sostenere il difficile percorso di quegli amministratori che si dimostrino dediti a costruire una città più vivibile, accogliente, giusta e aperta».

Non da ultimo, si vorrebbe «sollecitare un diffuso senso di responsabilità verso la comunità civile: la politica siamo noi, e ciò si può più facilmente sperimentare nelle realtà locali, dove l’apporto di ciascuno, nel segno di una cittadinanza realmente partecipata, può giocare un ruolo fondamentale per il bene delle nostre comunità».

Gianni Borsa

“Nessuno si arrenda alle inevitabili difficoltà iniziali.
Chi ha posto mano all’aratro non si volga indietro,
non tradisca la fiducia che è stata riposta in lui.
La vita è bella, se ci fa sentire di non essere inutili al mondo”.


Cardinale Giovanni Colombo