Nella splendida cornice della Basilica di San Marco a Brera, storico quartiere degli artisti di Milano, ha avuto luogo giovedì 7 Ottobre, l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021 – 2022 dell’Università della Terza Età, ospitata dalla Comunità Pastorale Papa Paolo VI.
Nella prolusione del dott. Ferruccio De Bortoli, già Direttore del Corriere della Sera, insieme all’invito a praticare la cura del capitale umano (una “humanitas” fatta di esperienze svoltesi nel tempo, che la memoria custodisce), c’è stato l’appello alla formazione permanente, a scrivere ognuno una pagina diversa per l’avvenire, pur segnati da una pandemia, che ci ha resi umili nell’evidenza di tante fragilità, e ora ci rende partecipi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che il Governo sta realizzando.
Gli studenti dell’Università della Terza Età nella chiesa di San Marco
Il dott. De Bortoli ha notato che il compito assegnato a questa Università non si realizza solo nei numerosi Corsi ma anche in una trama di relazioni tra questi singolari studenti della terza età: si svolge nelle piccole cose: uno sguardo, un contatto, una stretta di mano, come nella canzone “I vecchi” di Claudio Baglioni: “i vecchi un po’ contadini, che nel cielo sperano, voci bruciate dal fumo e dai grappini di un’osteria … se avessi un auto da caricarne tanti, mi piacerebbe un giorno portarli al mare”. Uno stile di amicizia.
Nell’omelia della Messa inaugurale, il nuovo Rettore don Giuseppe Grampa, ha ricordato le due annunciazioni riferite dal vangelo di Luca: la prima, più solenne, a Zaccaria sacerdote nell’esercizio del culto divino all’interno del Tempio di Gerusalemme, e la seconda rivolta ad una giovanissima donna nella sua abitazione più simile ad una grotta che ad una casa, a Nazareth, piccola città periferica. Questa annunciazione a Maria, preparata da tutta la storia sacra, rivela la presenza di Dio non più nel Tempio ma, bambino, nell’utero di una ragazzina. Potremmo dire ancora: è il metodo di Dio nelle piccole cose.

L’ultima parte dell’Inaugurazione, accompagnata dalle note del Coro dell’Università, ha visto il passaggio dalla Sacrestia Monumentale col parroco mons. Gianni Zappa, per ammirare la restaurata Pala d’Oro del Figino, e il passaggio al Chiostro degli Agostiniani per l’aperitivo a cura della signora Augusta Micheli, scambiandoci quattro chiacchiere con alcuni presenti: Tommaso, un ragazzo di 20 anni di Giussano che ha accompagnato il nonno all’inaugurazione; il prof. Andrea Rocca docente di Storia e Filosofia; il prof. Piero Capetta già primario di Ostetricia e Ginecologia; la prof. Giovanna Benvenuti docente di Letteratura italiana. L’università per studenti della terza età, lungimirante intuizione del cardinale Giovanni Colombo, inizia il suo 38° anno.
Alen Pandolfi