Regolamento

  1. Tutti i corsi, tranne informatica, inizieranno solo se le iscrizioni raggiungeranno il numero di almeno 15 partecipanti.
  2. Il raggiungimento delle finalità dell’Università Card. G. Colombo è legato alla frequenza regolare delle lezioni da parte degli iscritti. Nel corso dell’anno accademico potrebbero venire soppressi quei corsi che non mantengono una adeguata partecipazione.
  3. Per il corretto funzionamento dei corsi si raccomanda la puntualità alle lezioni. Non interrompere il docente durante la lezione e non trattenere il docente in aula per permettere l’inizio regolare della lezione successiva.
  4. È necessario portare sempre il tesserino di iscrizione, che potrà essere richiesto dalla segreteria in qualsiasi momento.
  5. La segreteria porterà a conoscenza degli iscritti le iniziative culturali, spirituali, turistiche rispondenti agli obiettivi dell’Università.
  6. La segreteria non risponde degli oggetti lasciati incustoditi.
  7. È vietato durante le lezioni e nell’ambito dell’Università la vendita di oggetti, di biglietti della lotteria, di viaggi che non siano promossi dall’Università o dalla Comunità San Paolo VI.
  8. L’Università si riserva il diritto insindacabile di operare in qualsiasi momento   dell’anno accademico cambiamenti, cancellazioni o sospensioni qualora la situazione lo richieda, senza obiezioni opponibili.
  9. Conferenze, visite guidate a musei, mostre d’arte, spettacoli, gite culturali ed   altre iniziative analoghe saranno comunicati in tempo utile mediante avvisi nelle bacheche dei vari piani.
  10. A fronte delle nuove disposizioni in termini di sicurezza, sarà indispensabile comunicare, al momento dell’iscrizione, i corsi che si intende seguire. Tali scelte potranno essere cambiate durante l’anno, previa comunicazione alla segreteria.

“Nessuno si arrenda alle inevitabili difficoltà iniziali.
Chi ha posto mano all’aratro non si volga indietro,
non tradisca la fiducia che è stata riposta in lui.
La vita è bella, se ci fa sentire di non essere inutili al mondo”.


Cardinale Giovanni Colombo